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Comunità Resilienti

Grafica dell’Allestimento e del Catalogo del Padiglione Italia de La Biennale di Venezia 2021

Anno Domini 2020, a causa della pandemia un intero anno è stato cancellato.
Anno Domini 2021, la vita continua: si inaugura una delle più controverse e dibattute edizioni della Biennale di Architettura di Venezia.

CONCEPT
Ecologia radicale, cyberpunk, movimenti underground contemporanei (come Black Lives Matters) e i movimenti femministi, gli anni novanta ed il postmoderno figurativo, un ambiente oscuro, sporco, l’alta tecnologia ed il movimento punk, l’information technology, il regno dell’high tech infettato dall’underground, queste sono state le nostre fonti di ispirazione e gli spunti indicati dal curatore, l’architetto Alessandro Melis, per la creazione del logo, della grafica dell’allestimento e del catalogo del Padiglione Italia alla 17° Mostra Internazionale di Architettura de la Biennale di Venezia 2021.

Il progetto grafico ruota attorno al logo, che è diventato immediatamente un segno iconico per l’intera esposizione.

LOGO
La genesi è complessa, il logo doveva rappresentare la capacità del sistema di modificare il proprio funzionamento in seguito a una perturbazione, così da poter sopravvivere a qualsiasi condizione, come siamo convinti sia chiaro dalla sua “genesi”, l’unico modo era far interagire artificio e natura.
Si è pensato così di creare una sintesi tra Sistema Antropico e Sistema Naturale.
Il sistema antropico, componente artificiale dell’essere umano, non poteva che essere una sintesi grafica delle forme geometriche della pianta del Padiglione Italia, all’opposto, ma solo apparentemente, dovevamo trovare per il sistema natura una forma fluida e sinuosa.
Qui le cose si sono complicate, inizialmente avevamo pensato all’albero, che ha una crescita ed uno sviluppo non geometrico così da poterli mettere in relazione, ma ci sembrava troppo statico e volevamo che questa parte del logo desse letteralmente una spinta al padiglione.
Il 26 gennaio del 2020, era domenica, e dagli scogli in riva al mare poco fuori città, durante un giro in relax, con il suo modo sinuoso ed elegante di nuotare ci passa sotto agli occhi un polpo in gran velocità.
Avevamo trovato quello che cercavamo, quella del cefalopode ci è sembrato fosse la forma più adatta.
Così non dallo scontro, ma dalla fusione dei due ambiti: artificiale e naturale, geometrico e fluido è nato il logo, un pugno artificial/umano che solo in sintonia con la natura/cefalopode può superare l’impasse contemporaneo in cui si trova l’umanità (che è poi l’unico modo per essere veramente resilienti).

Il pugno chiuso, in cui si trasforma la prima componente, simbolo universale della lotta al potere, in questa versione chiede il supporto di un nuovo alleato, la natura.

CATALOGO
I due volumi del catalogo hanno invece una storia un po più complessa, assieme a tutto il team di D Editore, abbiamo condotto una ricerca nella quale abbiamo individuato gli elementi e le lavorazioni maggiormente inquinanti nella produzione di un libro, ovvero:
la rilegatura;
l’inchiostro;
il font;
la carta.

La rilegatura:
La rilegatura cucita a filo prevede prima di tutto la piegatura dei singoli fogli di stampa, i quali vengono successivamente raggruppati e cuciti insieme formando così il corpo del libro.
Per poter applicare una colla a basso impatto abbiamo fatto realizzare il primo e l’ultimo quartino con una carta più pesante così da renderli copertina del libro.

L’ inchiostro:
Il catalogo è stato stampato con un inchiostro “di riciclo” che arriva direttamente dagli scarti degli inceneritori. Questo ci permette di riciclare del materiale di scarto, e presentiamo al mercato editoriale e tipografico un’innovazione a impatto ridotto legato alla stampa.

Il font:
Abbiamo adottato alcuni accorgimenti tecnici, il font del corpo del testo è “ecologico” (ovvero utilizza, a parità di lettura, un minor uso di inchiostro).

La carta:
Per quanto riguarda la carta, invece, abbiamo utilizzato carte che rispettano i criteri delle certificazioni FSC, ossia che utilizzano piantumazioni che vengono immediatamente sostituite. In parole povere, per ogni albero abbattuto per fare la carta dei cataloghi del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, un nuovo albero verrà piantato.

Abbiamo poi adottato alcuni piccoli escamotage per ulteriori quote di economia ecologica, come la scelta del formato (che ottimizza il “taglio” dei fogli stampati dalla macchina rilegatrice) sino al metodo di immagazzinamento (che prevede soluzioni di deumidificazione passive).

Alessandro Melis: Architetto e docente, direttore del Cluster for Sustainable Cities, presso l’University of Portsmouth, Curatore del Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2021, Alessandro Melis è uno dei più influenti ricercatori nel campo dell’architettura radicale. Ha fondato, assieme a Gian Luigi Melis, lo studio Heliopolis 21. Ha pubblicati diversi libri e innumerevoli saggi pubblicati sui temi della sostenibilità radicale e sulla resilienza urbana. Con D Editore ha pubblicato il saggio ZombieCity.

D Editore: D Editore nasce come progetto editoriale libertario con l’obiettivo di portare in Italia temi e autori che hanno difficoltà a imporsi nel dibattito mainstream, perseguendo il duplice obiettivo della ricerca di frontiera e della divulgazione. Scavare tra le pieghe della contemporaneità, inventare nuovi lemmi, gettarsi nel vuoto è il nostro modus operandi.

 

  • DESCRIPTION: Brand and Editorial Design per Padiglione Italia
  • LOCATION: Venezia
  • CLIENT: Fondazione La Biennale di Venezia
  • COMPANY: Ercolani Bros./DoKC Lab
  • DATE: 2020
  • Animation:

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